Una vigilia importante
«Ci troviamo in questo momento alla vigilia della nuova campagna di vaccinazione antinfluenzale», spiega Enrico Di Rosa, Presidente della SItI nella sua testimonianza a margine dell’evento sulle vaccinazioni svoltosi recentemente al Ministero della Salute del quale, insieme al Prof. Andreoni, è stato Responsabile Scientifico. Quest’anno, sottolinea, «avremo anche la campagna di immunizzazione per l’RSV che partirà in tutte le regioni in maniera sincrona e quindi è un momento importante di preparazione».
Coperture stagnanti e segnali preoccupanti
Guardando ai dati dell’ultima stagione, l’esperto evidenzia criticità: «La campagna di vaccinazione antinfluenzale di fatto non ha mostrato segnali di miglioramento rispetto agli anni precedenti. Se a voler essere ottimisti potremmo dire che non ci sono stati peggioramenti, ci aspettavamo però qualcosa di più». Preoccupa in particolare «il calo delle coperture vaccinali a 2 anni e soprattutto nell’adolescente», elementi che «spingono a rafforzare il nostro impegno nei confronti della prevenzione primaria e in particolare delle vaccinazioni».
Verso un nuovo piano nazionale
Secondo Di Rosa, la risposta passa da un rilancio strutturato: «Dobbiamo rifare il nuovo piano nazionale vaccinazioni». L’obiettivo è duplice: «Capire laddove è possibile trovare modalità organizzative che rendano più facile e agevole l’accesso alla vaccinazione per tutte le fasce di età» e «rilanciare la comunicazione, una comunicazione istituzionale e autorevole che possa, in maniera tranquilla, senza polarizzazioni e conflitti, riaffermare il valore della vaccinazione».
Il paradosso delle novità
Un nodo centrale riguarda la percezione pubblica. «È abbastanza paradossale questo aspetto perché in altri campi della medicina — tutto quello che è terapia, tutto quello che è diagnostica — qualsiasi novità viene accettata in maniera entusiastica, a volte anche in modo acritico. Per le vaccinazioni, invece, a fronte di prospettive veramente interessanti, queste novità suscitano più preoccupazioni e procurano incertezza invece che entusiasmo».
La necessità di una comunicazione autorevole
Per superare questo limite serve un impegno corale: «Intorno alla vaccinazione si è creato un elemento di discussione e polarizzazione, fino a diventare terreno di scontro politico e di movimenti internazionali». La risposta, afferma, deve essere «una comunicazione istituzionale ad altissimo livello e molto autorevole», capace di «superare questi effetti paradossali e restituire fiducia in uno strumento che è fondamentale per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale».
Uno sforzo da pianificare
Di Rosa conclude con un auspicio: «Confido molto nel nuovo piano nazionale di vaccinazione, che dovrebbe dedicare una parte importante a questo sforzo comunicativo». Un invito a considerare la prevenzione vaccinale non come tema di scontro, ma come pilastro della salute pubblica.